Works
Jol Thomson
A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearance, 2019
A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearances.
3 Channel HD, Color, Stereo,
Duration 9 minutes, 2019
The multi-channel audio-visual composition A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearances was filmed with/in Siberia’s ancient fresh water Lake Baikal during the deployment of the Gigaton Volume Detector, a cubic kilometer scale neutrino observatory, a vast matrixial-optical assemblage at a depth of 1.4 km beneath the lake’s surface. As this lake becomes a telescope, and vice versa, Thomson investigates the unbound, non-scalar, entan-glement of Nature, Technology and Cosmos to rethink the episte mic boundaries and ecological conditions of the 21st century. Landscape becomes laboratory; environment: computation; geology: strategy; minerals: agents; elements: radi-cal (alien) other.
Baikal, the so-called pearl of Russia, holds a status similar to that of Rachel Carson’s groundbreaking 1962 work Silent Spring in America: they are both essential to profound socio-environmental awakenings during the noxious postwar in-dustrialization period. In A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearances Thomson diffracts this environmental context through the neutrino observatory’s material conditions to think and theorize this site within its situated and historical ecology. In this project, peering through boundary layers becomes both an ethics and an aesthetic refrain that documents and portrays not only the ongoing reconfigurations of the natural sciences’ limits and relations, but also the holography of this sites exceptional conditions: the deep liveliness of energetic waves, dimensions and forces captured and rendered in all scales and materials of this planetary body.
The non-retinal neutrino – an intangible phantom particle, a sort of anarchic subatomic instigator – is Thomson’s abun-dant collaborator in his recent works. Existing beyond the spectrums of known phenomena and perception they act on perceptibility itself, exceeding and widening the frames and senses of the human. The neutrinos revolutionize current con-ceptions of particle physics due to a number of anomalous, weird behaviors – supposedly opening a window onto a com-pletely other, entirely new form of physics. Since they do not follow the rules of particle physics precisely, their defiance of materialization and fugitive oscillations have led Thomson to discover associations and relations otherwise unknowable.
Both the neutrino, and their unprecedented cubic kilometer scale detectors, challenge what we think we know about the cosmos, offering a break in long traditions of imposing rules, limits, and boundaries to being and knowledge. At times jarring, while at others meditative, this new work invokes the processes and experiences of encountering and transcend-ing these limits. By attentively and carefully (re)situating scientific practices within the material/environmental contexts within which they take place, Thomson signals beyond standard perception, cognition and experience, further beyond the extreme edge of appearances.
Jol Thomson
Una Concezione Limite Situata all’Estremo Margine del Mondo delle Apparenze, 2019
Durata 9 minutes
L’opera audiovisiva multi-canale A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearances è stata girata con e nel Lago Bajkal, antico lago siberiano d’acqua dolce, durante la missione del Gigaton Volume Detector, un osservatorio di neutrini esteso per un chilometro cubo, un vasto insieme di matrice/ottica a una profondità di 1,4 km sotto la superficie del lago. La trasformazione del lago in un telescopio – e viceversa – induce Thomson a indagare la correlazione libera e non scalare tra Natura, Tecnologia e Universo, al fine di riconsiderare i confini epistemici e le condizioni ecologiche del XXI secolo. Il paesaggio si trasforma in laboratorio, l’ambiente in calcolo, la geologia in strategia, i minerali in agenti, gli elementi in qualcosa di completamente diverso (e di alieno). Il lago Bajkal, soprannominato la “perla della Russia”, vanta una posizione simile a quella di Silent Spring in America, la rivoluzionaria opera del 1962 di Rachel Carson: sono stati entrambi fondamentali per il totale risveglio socio-ambientale durante il malsano periodo di industrializzazione del dopoguerra. In A Borderline Conception Lying at the Extreme Edge of the World of Appearances, Thomson diffrange un simile contesto ambientale tramite le condizioni materiali dell’osservatorio dei neutrini, per riflettere e teorizzare sul luogo in cui è situato e sull’ecologia storica. Scrutando negli strati limite, il progetto diventa come un ritornello, al tempo stesso etico ed estetico, che documenta e descrive non solo le attuali riconfigurazioni dei limiti e delle relazioni delle scienze naturali, ma anche l’olografia delle condizioni eccezionali del luogo: la profonda vitalità delle onde energetiche, delle dimensioni e delle forze, prese e restituite in qualsiasi scala e materia di questo corpo planetario. Il neutrino non retinico – un’intangibile particella fantasma, una sorta di istigatore subatomico anarchico – è il ricco collaboratore di Thomson nelle sue opere recenti. Presenti al di là dello spettro dei fenomeni noti e della percezione, agiscono sulla percettibilità stessa, superando e ampliando le strutture e i sensi dell’uomo. I neutrini rivoluzionano l’attuale concezione della fisica delle particelle in seguito a una serie di comportamenti anomali, “strani”, aprendo presumibilmente una finestra su un tipo di fisica completamente diversa e del tutto nuova. Poiché i neutrini non seguono con esattezza le regole della fisica delle particelle, la loro sfida alla materializzazione e le loro oscillazioni fugaci hanno indotto Thomson a voler scoprire associazioni e relazioni altrimenti inaccessibili. Sia i neutrini che i loro rilevatori record da un chilometro cubo mettono in discussione tutto ciò che crediamo di sapere a proposito dell’universo, segnando una frattura all’interno di quella tradizione che ha imposto a lungo regole, limiti e paletti nei confronti dell’esistenza e della conoscenza. A tratti sconvolgente, a tratti contemplativa, questa nuova opera invoca i processi e le esperienze per imbattersi e superare tali limiti. Collocando (nuovamente) in maniera attenta e scrupolosa le pratiche scientifiche nei contesti materiali/ambientali in cui vengono svolte, Thomson va oltre le percezioni, le conoscenze e le esperienze standard, ben oltre l’estremo margine delle apparenze.
MUSEO DELLA GRAFICA
Palazzo Lanfranchi
Lungarno Galilei, 9
56125 Pisa - Italia
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Monday - Sunday: 9am – 8pm
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